Preda e predatore sono circolari. Si
inseguono, si congiungono, delineano linee concentriche.
Quando le prede sono tante i predatori
mangiano tanto. Poi le prede diminuiscono, e come loro i predatori,
che non hanno più di che sfamarsi. Quindi le prede, poco predate dai
pochi predatori rimasti, aumentano di nuovo. E’ un ciclo alternato.
Gli esempi di preda e predatore più
vicini a noi, nel mondo domestico, sono i cavalli e i cani. Non si
mangiano nel nostro mondo domestico; non vengono mangiati. Però
l’istinto primordiale della fuga, della caccia, è insito in ogni
individuo, è un fuoco che si attiva e attiva risposte, riaccende la
circolarità naturale.
Ho ascoltato oggi questa forza, l’ho
osservata, ed ho provato a trasmettere la quiete, la calma: siete
domestici, c’è chi vi sfama, chi gioca con voi. Possiamo restare
tutti insieme a respirare, a condividere lo spazio.
Così per un’ora un cane, un cavallo
e una ragazza hanno comunicato. Ho chiesto al cane di imparare ad
aspettare, a calmarsi, a rispettare; al cavallo ho chiesto di
rilassarsi, di avere fiducia; a me ho chiesto di osservare,
intervenire e interrompere il meno possibile, ascoltare.
Imparare
ognuno dall’altro.
Ecco cos’è successo oggi. Lo
condivido con voi, per non spezzare il cerchio, per mantenerlo
continuo, ininterrotto, perché ci sono i cicli irregolari, ma anche
quelli in stabile equilibrio.
Il masticare che calma, movimento
anch’esso circolare, continuo.
Unione. Connessione. Condivisione. Fiducia.