sabato 27 settembre 2014

EMPATIA = Partecipazione+Identificazione+Magia


"Se una storia è un seme, noi siamo il suo terreno. Ascoltando la storia, riusciamo a esperirla come se noi stesse fossimo l'eroina che alla fine vince o cade. Se ascoltiamo la storia di un lupo, dopo per qualche tempo andiamo vagando come un lupo, e come un lupo sappiamo. Se ascoltiamo la storia di una colomba che finalmente ritrova il suo piccolo, dopo per qualche tempo qualcosa si muove  dietro il nostro petto ricoperto di piume. Se la storia racconta come venne sottratta la perla sacra che il nono drago teneva fra gli artigli, poi ci sentiamo spossate, e soddisfatte. In maniera assai reale, resta in noi un imprinting per il fatto stesso di aver ascoltato una storia.

lunedì 18 agosto 2014

Donne che corrono coi lupi


Leggendo ritrovo parole che suonano come fossero mie.


Ho avuto la fortuna di crescere nella Natura. Dai fulmini seppi della subitaneità della morte e dell'evanescenza della vita. Le figliate dei topolini mostravano che la morte era raddolcita da una nuova vita. Quando dissotterrai delle "perle indiane", fossili sepolti nella terra,compresi che la presenza degli esseri umani risaliva a molto, molto tempo prima. Appresi la sacra arte dell'ornamento adornandomi il capo con delle danaidi, usando le lucciole come gioielli notturni e le rane verde smeraldo come braccialetti. Una lupa uccise un suo cucciolo ferito a morte; insegnò la compassione dura e la necessità di permettere alla morte di andare al morente. I bruchi pelosi che cadevano dai rami e faticosamente risalivano strisciando insegnavano la determinazione. Dal loro solletico, quando mi passeggiavano sul braccio, imparai come la pelle può svegliarsi e sentirsi viva. Arrampicandomi sulla cime degli alberi appresi come un giorno avrebbe potuto essere il sesso.

CLARISSA PINKOLA ESTES
 



mercoledì 14 maggio 2014

Il valore dell'attesa


"Anche questo era un vantaggio dell’attesa: le dava la possibilità di riflettere".

Per un giorno intero ha trasportato bastoncini e rametti, instancabile.
Da qualche giorno, ha iniziato a covare. 
E ci osserva, ogni nostro movimento, ogni spostamento.



Attendere, aspettare, richiamare un futuro che arriverà.
Nell'attesa si prova un sentimento, un'emozione. 
L'attesa diventa dunque un sentimento, un'emozione, uno stato.
Anche gli animali conoscono l'attesa ed è proprio sulle emozioni che con essa scaturiscono che voglio porre l'attenzione. L'attesa può portare agitazione, ansia, insofferenza, frustrazione. 
Gli animali provano le stesse emozioni se non li aiutiamo a trovare un'altra via per vivere l'attesa o ancora di più se non ci accorgiamo di trasmettergliele noi stessi.

Perché nell'attesa si può anche provare la calma, può diventare un momento di ascolto e di osservazione, un momento in cui ci si ferma, veramente ci si ferma, e ogni cosa si fa chiara.

Trovare un valore nell'attesa è nato dentro di me nel guardare una merla che cova, in attesa certo, ma un'attesa fatta di osservazione sul circostante e su ciò che accade.
Gli animali sono maestri nell'attendere perché ciò gli da modo di valutare, di ragionare, di crearsi una mappa sul circostante, di scegliere.
Difficile trovare questo negli animali domestici: cani agitati, ansiosi nel momento in cui gli si chiede di attendere.
Ma così dovremmo fare innanzitutto noi ed aiutare gli animali che con noi vivono e condividono esperienze a fare lo stesso, a ritrovare il valore dell'attesa.

venerdì 21 febbraio 2014

Animali da fuga?

Cavallo animale da fuga.
Ma come funziona la motivazione alla fuga? Quali sono i meccanismi che scatenano questa risposta?

lunedì 10 febbraio 2014

A NOI, la pioggia ci fa un Baffo!

Può accadere durante un giorno di pioggia che non lascia spazio all'asciutto, che, complici del desiderio di andare nel bosco, io e Johanna ci avventuriamo sotto un cielo che disseta la terra. 
Le foglie non troppo ci proteggono. Poco importa. Scodinzoliamo sorridenti.








E poi un incontro.
Nella foto verde d'erba, laggiù in fondo, tanti occhi ci stanno osservando...ma noi ancora non lo sappiamo...

All'inizio solo 4 occhi...poi 8...poi...


 Osservano... ed ora vengono anche osservati.



Zooantropologia è osservare ed essere osservati. E' ascoltare ed essere ascoltati. 
Zooantropologia è lasciare andare, permettere al tempo di scorrere senza chiedersi se è trascorso; è camminare sotto la pioggia, con e senza l'idea di bagnarsi, con e senza l'idea di annusare odori che senza la pioggia non ci sono; con e senza l'idea che non incontreremo nessuno; con e senza l'idea che ogni pozza, ogni nuovo ruscello è un buon pretesto per sbatterci i piedi e le zampe, un buon motivo per essere o non essere contenti.
Con e senza l'idea che tutto può capitare, come non capitare.
Zooantropologia è ciò che stiamo vivendo, ora.



giovedì 16 gennaio 2014

Passeggiate verso la Libertà



Sono nel bosco.
E' un bosco con sentieri che si intrecciano, scendono, salgono, si inerpicano sul versante che dà a nord. Foglie bagnate e calpestate dalle mie scarpe e dalle zampe di Johanna.