venerdì 21 febbraio 2014

Animali da fuga?

Cavallo animale da fuga.
Ma come funziona la motivazione alla fuga? Quali sono i meccanismi che scatenano questa risposta?
Gli animali, per proteggersi da situazioni di pericolo, possono mostrare quatto tipi diversi di risposte: Fight, Flight, Freeze e Fiddle about, corrispondenti ad aggressione difensiva (mostrandosi pericolosi o reagendo all'aggressione), ritirata (evitare il pericolo sfuggendolo), immobilità e pacificazione.
Gli animali nel loro ambiente naturale mantengono sempre a disposizione parecchi moduli comportamentali differenti che spesso si escludono a vicenda e ciò che viene messo in atto è quasi sempre un compromesso tra parecchie necessità diverse.
Sono pochi i casi in cui l'attivazione di un determinato sistema comportamentale esercita un'inibizione assoluta su un altro. Uno dei più conosciuti è la fuga. Se infatti esistesse un altro modulo comportamentale che andasse a inibire il comportamento di fuga, questo sarebbe evidentemente contrario alla conservazione della specie.
Una motivazione alla fuga reprime non solo tutti i sistemi comportamentali innati ma anche le funzioni superiori dell'apprendimento e dell'intuizione.
Quando si fugge da qualcosa che ci fa paura, qualsiasi forma di pensiero, qualsiasi altra emozione, qualunque tipo di azione è negata. Non esiste apprendimento, nè contatto, nè connessione.
Tutto lo sforzo è contratto nella fuga.

Quando si lavora con cavalli secondo metodi di addestramento "naturali", la natural horsemanship, il cavallo viene continuamente stimolato alla fuga. Il cavallo viene fatto correre in tondino o allontanato in un campo aperto. E si crede che il cavallo in quel frangente sia in fase di apprendimento, stia imparando qualcosa. Ma la scienza nega. Così come l'etologia. 
Non si capisce più ormai chi sono coloro che veramente sanno parlare con i cavalli.
Li chiamano etologi, horse whisperer, sussurratori di cavalli, addestratori naturali; parlano di cervello destro e sinistro, di istinto e ragione, parlano di qualcosa che gli è arrivato alle orecchie, sentito dire, raccontato...c'è grande confusione.
Si dice che i cavalli sono animali da fuga. Ma la fuga è solo uno dei vari comportamenti che il cavallo ha a disposizione e che può scegliere.
Non è più possibile credere che, durante una lezione di addestramento in cui il cavallo corre in tondino ininterrottamente, ci sia apprendimento o educazione. O addestramento.

Il cavallo per apprendere deve avere la possibilità di stare in uno stato interiore di calma, in cui i sistemi fisiologici interni al suo organismo collaborano per permettergli un equilibrio emozionale. Durante lo stato di calma si attiva il sistema parasimpatico mentre a livello centrale si ha produzione di ossitocina da parte dell'ipotalamo.
Quando invece si entra nel campo delle forte emozioni, quali la paura, le componenti periferiche che si attivano sono:
• Sistema cardiovascolare (frequenza cardiaca, pressione arteriosa, ECG)
• Conduttività elettrodermica (GSR)
• Frequenza respiratoria
• Diametro pupillare
• Temperatura corporea
• Tensione muscolare

Analizzate il vostro cavallo dopo una sessione di addestramento in tondino. O dopo qualsiasi altro tipo di addestramento. Da terra o montato.
Com'è? Cosa vedete?

Desidero chiarezza anche nel mondo dell'equitazione, nel mondo del cavallo.
Si rischia se no di parlare di qualcosa che non ha radici, che non ha fondamenti e non ha basi scientifiche.





Nessun commento:

Posta un commento