mercoledì 14 maggio 2014

Il valore dell'attesa


"Anche questo era un vantaggio dell’attesa: le dava la possibilità di riflettere".

Per un giorno intero ha trasportato bastoncini e rametti, instancabile.
Da qualche giorno, ha iniziato a covare. 
E ci osserva, ogni nostro movimento, ogni spostamento.



Attendere, aspettare, richiamare un futuro che arriverà.
Nell'attesa si prova un sentimento, un'emozione. 
L'attesa diventa dunque un sentimento, un'emozione, uno stato.
Anche gli animali conoscono l'attesa ed è proprio sulle emozioni che con essa scaturiscono che voglio porre l'attenzione. L'attesa può portare agitazione, ansia, insofferenza, frustrazione. 
Gli animali provano le stesse emozioni se non li aiutiamo a trovare un'altra via per vivere l'attesa o ancora di più se non ci accorgiamo di trasmettergliele noi stessi.

Perché nell'attesa si può anche provare la calma, può diventare un momento di ascolto e di osservazione, un momento in cui ci si ferma, veramente ci si ferma, e ogni cosa si fa chiara.

Trovare un valore nell'attesa è nato dentro di me nel guardare una merla che cova, in attesa certo, ma un'attesa fatta di osservazione sul circostante e su ciò che accade.
Gli animali sono maestri nell'attendere perché ciò gli da modo di valutare, di ragionare, di crearsi una mappa sul circostante, di scegliere.
Difficile trovare questo negli animali domestici: cani agitati, ansiosi nel momento in cui gli si chiede di attendere.
Ma così dovremmo fare innanzitutto noi ed aiutare gli animali che con noi vivono e condividono esperienze a fare lo stesso, a ritrovare il valore dell'attesa.

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