lunedì 25 marzo 2013

Il Join up è vera Empatia?

JOIN UP. Riunirsi. Ricongiungersi.

Cosa si nasconde dietro questa parole?
Qual è il loro vero e più profondo significato?


Quando si lavora in un tondino si inizia il Join–Up® facendo dei grossi movimenti e dei rumori da predatore, in modo che il cavallo scappi via da noi per poi dare la possibilità al cavallo o di fuggire o di Join–Up® (sottomettersi spontaneamente). Attraverso il linguaggio corporeo l’addestratore gli comunicherà: “Inizia a portarmi rispetto come un capo branco e a fidarti avvicinandoti e seguendomi”.


Il cavallo è nel tondino. L'uomo al centro. Il cavallo è libero, se con libero si può descrivere un cavallo con la possibilità di girare a destra o a sinistra, in cerchio obbligato.
L'uomo crea pressioni, allontana il cavallo da sè, lo fa muovere, avanzare, lo manda via.

Il metodo si propone di seguire un modello naturale, basato sulle osservazioni dei cavalli selvaggi, i mustung, in natura. Tratta di comunicazione intraspecifica, di segnali relazionali all'interno del branco. 

C'è ancora l'uomo, nel tondino, che fa scappare il cavallo con cui vuole costruire un rapporto di fiducia, un rapporto preda-predatore. 
Ed il cavallo scappa, senza reale possibilità di scappare. Il cavallo in quel tondino è fatto di velocità, scatti, movimenti bruschi, naso e orecchie dilatate, adrenalina circolante.
Nel movimento, nel turbinio di emozioni che accompagnano i due protagonisti della relazione, nella carica energetica percepibile nell'aria non c'è spazio per valutare, capire, pensare. I nervi tesi, la respirazione affannosa, le vene pompanti non permettono concentrazione, apprendimento, connessione.
E' fisiologico. 

L'uomo diventa l'unica via di uscita dalla situazione di tensione, di stress, di pericolo. 
Il cavallo non ha la possibilità di vedere altro attorno a sè. E' solo in quel tondino. 
Ma c'è un uomo, che diventa luce, riferimento, unico appiglio per uscire da quella infinita corsa circolare.

Ecco. Il Join up avviene. E' la magia di una riunione.
Ma cosa c'è di magico? Cosa c'è di sentito? di empatico?
Non c'è altra soluzione. Scappare in un cerchio infinito o arrendersi.

Per prima, alcuni anni fa, provai a lavorare con diversi cavalli utilizzando il metodo del Join Up di Monty Roberts.
Certo, nel momento magico il cavallo muove l'orecchio rivolto a me, mastica, allunga il collo. Mi fermo con le spalle rivolte nella giusta direzione e lo attiro verso di me. Succede. Il cavallo inizia a seguirmi, mi sta vicino. Ma non c'è nulla di sentito. Non ho mai sentito nel Riunirsi una vero punto di contatto, l'essere con l'altro, il sentire insieme, l'ascolto reciproco, l' Empatia. 
Altro è quello che sento ogni volta che ascolto veramente un cavallo, ogni volta che mi connetto a lui, che entro nel suo mondo, che mi lascio invadere dalla sua essenza, dalla sua personalità , dal suo essere e sentire.
La comunicazione è altro, la relazione è altro, la connessione è davvero altro.

Il Join Up è un metodo basato sul rinforzo negativo; uno schema di lavoro che prevede un'imposizione emotiva, una deprivazione sensoriale; è un sistema uguale per ogni cavallo, che è e va considerato unico come individuo, diverso da ogni altro.





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