giovedì 12 settembre 2013

UN RISVEGLIO correndo nel bosco





Correndo nel bosco, il sentiero sotto i piedi, battuto, di terra.
Qualche radice affiora, come vene su una pelle che respira.
Le foglie ad accarezzarmi braccia e gambe, contatto di clorofilla.
L'aria scorre, asciuga gli occhi, le labbra.
I rumori sono attutiti, ovattati dagli alberi, dall'ossigeno che ci contiene.
Non sento altro se non respiro e passi, affano e rintocchi sul terreno.
Johanna mi precede, corre davanti a me, due vagoni collegati da un guinzaglio lungo, viaggiamo.
I nostri passi sono sei tocchi ritmati, i nostri respiri si affannano insieme.
Guardiamo lo stesso sentiero, diritto davanti a noi.
I miei pensieri sono fermi, tutto è fermo. Noi corriamo in un tempo che non scorre.
Il caldo, l'affanno. Gli occhi fissi sul sentiero.

E come un' esplosione arriva un'immagine, di un tempo trascorso: al galoppo nel bosco, gli alberi sfrecciano accanto e ci sfiorano sella e gambe, io sorrido con il vento in faccia. Quante volte ho galoppato inconsapevolmente?
Sotto di me un animale che prova le stesse sensazioni: mente assente, caldo, affanno. Mi immedesimo. Divento quel cavallo che corre, che mi trasporta, che ha caldo, che si affanna, che non può fermarsi.
Io scelgo, lui no.

Correndo con Johanna, improvvisamente lei si ferma ad annusare l'aria. Il treno si ferma.
In quel momento il bosco torna a vivere. Ascolto e annuso, trovo colori che non avevo visto, ali sbattono. Johanna naso a terra. Ritrovo il senso dell'andare piano. Ritrovo un tempo e uno spazio.

Continuerò a scegliere se correre o rallentare, ma desidero una passeggiata lenta per i cavalli.




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