lunedì 21 gennaio 2013

Un viaggio alla scoperta di luoghi animali

No, non aspettatevi che vi conduca verso strade fatte di un ingenuo antropomorfismo: una zampa non è una mano, e il muso non sarà mai una faccia. E' qualcos'altro...un altro modo di imparare cosa sia la vita, di sperimentarla, di percorrerla, di farla crescere e di renderle omaggio.




La linea retta rappresenta una pura visione dello spirito umano incarnato; la coscienza animale non legge il mondo secondo i principi di questa linea, ma decodifica il proprio itinerario a seconda della natura delle più piccole correnti telluriche, a seconda dei messaggi o delle presenze che altri hanno lasciato dietro di loro. Non ha nulla a che vedere con ciò che chiamate logica o velocità;... Ciò che va cercando è l'intensità del vissuto, non la velocità di decodificazione.

La coscienza animale sa benissimo che qualsiasi luogo ha la sua memoria: ed essa ha infinitamente bisogno di leggere questa memoria per cercare di adattarvisi.

Pensiamo al comportamento dei nostri animali quando li portiamo in un luogo nuovo, sconosciuto prima di allora. Le emozioni scaturiscono imprevedibili e se impariamo a leggerne i significati ci renderemo conto di quanto quel luogo possa suscitare un senso, far rivivere ricordi del passato, creare nuove memorie.
Ci ritroviamo nel cortile di una casa antica, abitata oggi da persone diverse, per natura, carattere e luoghi vissuti. Abitata un tempo da chissà quali altre persone, da attività antiche: vediamo in un angolo un lavatoio dove probabilmente nel passato le donne lavavano, chiacchieravano. Intorno pietre, oggetti. Il naso dell'animale percepisce, sente, ascolta, odora. Il suo livello di eccitazione aumenta. Non ci ascolta e ci chiediamo il perchè si sia così agitato. Smettiamo di farci domande con una consapevolezza prettamente umana ma proviamo a percepire, ad ascoltare anche noi le storie che quel luogo racconta. Il nostro animale sta vivendo un periodo spazio-temporale che non ha nulla a che vedere con la nostra percezione della realtà e se veramente desideriamo capirlo, dobbiamo aprirci ed entrare in ascolto anche noi con la memoria del luogo, attraverso l'energia propria del luogo. Non è solo l'odore che l'animale sente e da cui è attratto. E' l'energia vera e propria, un odore più profondo di cui ogni cosa vissuta si impregna.
La medesima cosa osserviamola in quei luoghi frequentati da molti animali continuamente. Le aree cani nelle città, i paddock nei maneggi. Osserviamo come i nostri animali si comportano e cerchiamo di darci delle risposte guardando più in profondità, non soffermandoci alla superficie delle apparenze.

Per i vostri fratelli animali la luce di una mano è chiara quanto può esserlo la dolcezza di uno sguardo. La carezza è una parola, l'animale sa ascoltarla meglio di chiunque altro e la recepisce al di là del benessere fisico che essa gli procura: vi legge una forza, una volontà, una finalità che provengono dall'anima e gli aprono il cuore.

Quando ci chiediamo come sia possibile che gli animali riescano a trasmettersi informazioni a distanza di chilometri oppure possano dialogare stando semplicemente accanto senza rivolgersi uno sguardo, la risposta risiede nella loro capacità di scambiarsi energia, nella sensibilità con cui sono aperti a ricevere le informazioni, nell'essere ancora vicini alla parte più centrale di loro stessi. Certamente c'è una comunicazione corporea, non verbale (le danze di comunicazione delle api per segnalare i luoghi di foraggiamento, le sostanze chimiche liberate dagli alberi per la trasmissione di informazioni, gli ampi repertori di comunicazione sociale tra mammiferi), ma vi è anche la percezione di un livello più profondo, più connesso all'essenza di ogni essere.

La memoria di tutti i luoghi che attraversiamo, soprattutto quella dei luoghi in cui viviamo, resta impressa per sempre nella nostra carne e nel nostro essere; essa parla di sè attraverso ogni nostro poro. La coscienza di tutto ciò è ancora fortissima tra i vostri animali, e contribuisce ad orientare la loro vita e le loro reazioni. 

Quando incontriamo qualcuno che non conosciamo la domanda che ci sorge spontanea è CHI SEI? In realtà gli animali sanno esattamente chi siamo, vedono attraverso di noi; quello che a loro più interessa è DA DOVE VIENI?, si interrogano quindi sulla nostra memoria, di immagini, odori, luoghi ed esperienze che portiamo con noi.

La dimensione di un corpo, la sua parvenza, in realtà tutto questo ci sfugge quasi sempre. Sono le emanazioni luminose di una presenza che contano..sia che provengano da un umano, sia che provengano da uno di noi, da un albero o anche da un punto del suolo. Così, quando c'è una lotta, la taglia dell'avversario ha ben poco peso: la sola cosa che ci spaventa è l'intensità del raggio luminoso che sgorga dal suo petto e che viene confermata dal suo odore.

Ed ecco che capiamo perchè a volte i nostri animali reagiscono in modo "imprevedibile", scodinzolano felicità nell'incrociare alcune persone o altri animali mai incontrati prima, oppure scappano, hanno paura, ne aggrediscono altri..

Non ci devono essere increspature sulla superficie del vostro cuore...nè pensieri nè desideri. Accontentatevi di essere...essere semplicemente al loro fianco, come uno di loro, perchè è questo che significa essere fratelli, essere capaci di condividere il medesimo pensiero.


2 commenti:

  1. Una zampa non e' articolata come una mano ed un muso non avrà mai le espressioni di un viso, ma a volte ritrovo e percepisco nella concentrazione "inespressiva" del mio cane quella che definirei una "grande saggezza interiore" ;osservandola intravedo tutto quello che hai descritto ottimamente riuscendo a legare tra loro le parole "luogo e memoria".Hai parlato di parole quali le "carezze": sento nel suo "silenzio" la capacità di ascoltare questo genere di parola e la trovo sempre piu saggia.
    grazie per aver fatto un articolo cosi bello!
    ciao!

    RispondiElimina
  2. Grazie a te per la tua condivisione, molto vicina a quello che c'è nell'articolo..!

    RispondiElimina