mercoledì 13 febbraio 2013

Cavalli dimenticati


Li guardiamo dietro sbarre fredde, girare in tondo, infinito ricordo.
Ci offendiamo.
Animati ostacoliamo circhi, baracconi, divertimenti da domeniche pomeriggio.
Accumuliamo firme contro pellicce, gabbie, uccisioni.
A volte li liberiamo.
Restituiamo libertà, riconnessione, rispetto.

E poi
guardo i cavalli dimenticati nei box.
Vedo bambine pettinare criniere, code tagliate da protocollo, paramenti rosa.
Lustrati, osannati, vincitori.
Coccarde come trofeo di pazienza.
Un giorno alla settimana.

“Domani lo prendo, lo tiro fuori dal box, lo pulisco, lo monto e lo metto via”

Non trovo gabbie ma pareti su quattro lati.
Lo spazio per girare in tondo a volte non c’è.

Ci guardano.
Aspettano che le nostre richieste siano esaurite.
Il loro dovere terminato.
Ce ne andiamo, contenti di aver saltato grosso.
Arrabbiati per non esserci riusciti.

Loro fermi, chiusi, soli.

Aspettano.


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