venerdì 28 settembre 2012

28 settembre 2012

Avevo dimenticato il bosco.
Nel caos dei pensieri, delle cose da fare che non ci sono, delle emozioni, della fretta, avevo dimenticato il lento camminare nel bosco, i rumori, l'alito di Johanna ansimante, il suo annusare a piccoli soffi vicini e ripetuti, la sua corsa sfrenata nell'inseguimento di ombre, odori, movimenti.
Mi accolgono le castagne ancora chiuse nelle loro cucce di spine, ancora verdi per la stagione. I faggi col legno grigio, liscio, imponenti. Il lento fruscio del vento in questo settembre che svanisce.
Mi muovo lentamente.
Da quanto non percepivo lo scricchiolio delle foglie sotto i piedi? Su un terreno morbido, umido di terra. E da quanto le voci improvvise e sonore degli uccelli, così diverse, così incredibili? Da quanto non mi dedicavo un momento per me, nel bosco, solo per me condiviso a Johanna? Lei corre alla ricerca delle risposte più importanti del mondo, un mondo di odori. Io spengo il mio cervello che chiede tutte le domande più importanti del mondo, un mondo di segreti. 
L'importanza la trovo dentro di me, nell'essere seduta ad ascoltare il bosco. 
L'attesa svanisce. 
L'importanza è nel mio sentire l'aria, respirare il muschio, le particelle che Johanna, passando, solleva.
Il mondo siamo noi adesso.


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