domenica 9 dicembre 2012

Ho CREDUTO DI AVER perso Johanna

Nel bosco, Johanna è sparita per venti minuti. Forse di più o forse di meno. Ma poco importa. L'importanza risiede nelle emozioni che si provano in quegli istanti infiniti. 
Non tornava al mio richiamo. Forse persa dietro a qualche traccia selvatica. 
Ecco quello che è successo.


Dov'è? La sua assenza ha la stessa potenza del bisogno e vibra alla velocità della paura. Ho paura di averla persa. E' il cuore che pompa energia di paura nel mio sangue, l'ossigeno che scroscia nelle mie vene e trasporta velocità, pensieri neri, funesti; ho palpitazione, ansia. Cammino in fretta, guardo tra i rami del sottobosco, la mia testa è attraversata da qualunque pensiero terribile. Non ascolto.
Allora mi fermo. Sono nel bosco. Ricerco il fuoco del mio cuore e lo trasformo in bellezza, calma, connessione. Respiro piano. Chiudo gli occhi. Il bosco è in me ed in Johanna che corre. La sento, la percepisco, il mio cuore è vicino al suo, come quando dormiamo attaccate, quando mi respira vicina, quando mi soffia i suoi sbuffi caldi sulla faccia, per scoprirmi. Ricerco il contatto intimo, il nostro respiro sintonizzato, i suoi occhi che guardano quello che guardo io. E la percepisco. Apro gli occhi e Johanna è lì che mi guarda, nera si staglia nel sottofondo di foglie autunnali. Si avvicina piano -Lei non cammina mai piano nel bosco- . Ma questa volta non ci sono odori, non ci sono tracce, rumori. Ci siamo solo noi due. E Lei cammina piano, incontro a me.

Il desiderio di scriverlo qui è nato dalla voglia di condivisione, dalla speranza che possa aiutare chi, spero mai, si troverà o si è trovato in questo stato di agitazione affinchè possa fermare la paura, bloccarla, lasciando spazio all'ascolto del cuore.


2 commenti:

  1. Grazie Marta dell'ispirazione. Amore per lasciare andare la paura. Grazie. Un abbraccio Miranda

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