Libertà dal dolore, dalle ferite, dalle malattie - tramite la prevenzione, la diagnosi e il trattamento.
Sulla terza non mi soffermerò troppo a lungo. Penso che tutti noi ci prendiamo cura dei nostri animali se si feriscono, se non si sentono bene, se abbiamo il sospetto che qualcosa non va.
A volte però, pur facendo di tutto per loro, chiamando e
portandoli dal veterinario ogni volta che qualcosa ci preoccupa, accorgendoci
della più piccola anomalia del pelo, della meno evidente zoppia, non ci
rendiamo conto magari che il nostro animale soffre senza segni evidenti. Bisogna
imparare a leggere i segnali che ci mandano, quello che ogni giorno,
silenziosamente, ci raccontano.
A volte sento storie di cavalli imbottiti di farmaci, non
zoppicano più, possono saltare e uscire in gara. Non zoppicano più. Ma appena
l’effetto dell’antinfiammatorio o dell’antidolorifico svanisce, il cavallo è
costretto a restare fermo, zoppica. Sarà questo rispetto?
Ogni tanto incontro cani molto magri, denutriti, ma che
mangiano, a detta del padrone, le crocchette migliori. Dermatiti che non guariscono,
infezioni croniche, stati infiammatori che non si sa come affrontare se non
somministrando farmaci, che hanno effetto nello stadio acuto ma che non
risolvono la situazione. E si impara a convivere con tutto questo. Senza la
speranza di una soluzione.
Ma le soluzioni si trovano sempre, dobbiamo solo imparare a
guardare il nostro organismo non come fosse costituito da pezzi staccati e
indipendenti, ma come un unico sistema in cui le parti vivono e comunicano per
mantenere l’equilibrio. Se una parte del nostro sistema è in difficoltà, anche
tutte le altri parti faranno fatica a mantenere quell’equilibrio. Così se la
mente dei nostri animali non è serena, le connessioni tra psiche e corpo
avranno ripercussioni su tutti gli strati di cui sono fatti, e più evidente tra
tutti, il livello più esterno, il corpo.
Di questo mi piacerebbe parlare più approfonditamente un’altra
volta, e cioè dell’approccio olistico con cui guardo agli animali, contemplando
psiche, ma anche alimentazione, tecniche di rilassamento e antistress, floriterapia.
Un approccio chiamato PNEI...ma questa è davvero un’altra storia!
Alla prossima…
molto giusto tutto quello che dici!
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